se da grande non avessi fatto l'assessore al malessere generale (cit.), avrei sicuramente fatto l'idraulico e sarei andata in giro a collegare al contrario i tubi dell'acqua calda e fredda con le manopole che mi sembra il massimo dell'insubordinazione.

sto facendo dei sogni assurdi. l'altra notte mi stavo laureando e il titolo della tesi era "mice: you'll never know what's going on in their minds", opera rivoluzionaria in dieci tomi in cui smontavo almeno settantanni di ricerca.

guardavo mia madre e mia sorella agitarsi ossessivamente per casa in preda alla crisi da preparativiperpranzoufficiale, fuori da ogni stato mentale umanamente concepibile. azzardo incautamente una battuta e per tutta risposta vengo aggredita, brutalmente. allora non mi resta che far loro una rivelazione:
- non vi capirò mai.
- neanche noi.

durante un pomeriggio piovoso al mare, oltre a ingozzarci di piada, io e il mio amico abbiamo elaborato una nuova metafisica materialista ontologica che parla di panini, ossigeno, nastri trasportatori, amminoacidi, coscienza di sé e cellule morte. è proprio una visione del mondo, ecco.

io comprerei la settimana enigmistica solo per fare i baffi alle facce che mettono nei cruciverba.

stamattina alle 8:53 una chierichetta tedesca ha vomitato a tre millimetri dalle mie converse. cristosanto.

metro, folla e caldo disumani. seduti accanto a una signora che ha sulle ginocchia una specie di sacca scura e buia con dentro un gatto terrorizzato con gli occhi sbarrati.
- ehi. riesci a pensare ad un'esperienza analoga per l'uomo?
- sì, la metro.

se non la smettete tutti di andare in vacanza e lasciarmi da sola coi topacci in questo edificio spettrale deserto freddo e buio io vi regalo la videoenciclopedia del terzo reich che già la prima uscita sono quattro ore di filmato figuriamoci le altre settantadue.

dicono che quando ho visto il mare ho esclamato "yuppi!".
invece ogni tanto dico pure cose intelligenti.