lunedì 28 settembre 2009

ok, niente da fare, sarò destinata da qui all'eternità a perdermi nel seminterrato di termini e tra i vicoli di san lorenzo. ma tu, topo, tu devi riuscire a orientarti nel labirinto, devi capire dove ti trovi e devi ritrovare l'uscita, e lo so che è un bruttissimo lunedì mattina, che ti faccio partire da quattro punti diversi e che ti ho iniettato porcherie dritte dritte in ippocampo. se non vuoi farlo per la mia cazzo di tesi, fallo per tutti quelli che continuano a perdersi in stazione ogni giorno

5 commenti:

  1. se mi faccio mettere due elettrodi la prossima volta che cerco un tal posto nel seminterrato di Termini mi pagate?

    RispondiElimina
  2. Fame. Il topo aveva fame.

    Quanti giorni erano passati?

    Silvia accese lo schermo e lesse un numerino in alto a sinistra: 5 giorni. Bene. Ancora resisteva.

    Poi notò qualcosa di strano nelle sue zampe. Sembravano scorticate. Pensò ad un difetto di definizione, ma in quell'istante il topo prese di nuovo a rosicchiarsi le zampe.

    Era impazzito per la fame.

    Straordinario.

    Restò per qualche secondo incantata a godersi lo spettacolo, quindi digitò "FOOD" e dette l'invio.

    La ciotola si inserì proprio mentre il coniglio si accasciava. Il pelo bianco della testa si tinse di rosso sulla carne viva delle zampe massacrate. Troppo tardi.

    GAME OVER.

    La tesista ebbe appena un cenno di disappunto, uscì dalla stanza e si diresse in cucina.

    Aveva fame.

    Aprì il frigorifero: era vuoto. Aprì la dispensa: vuota anche quella. Andò al rubinetto: niente acqua. Fece per uscire, ma porte e finestre erano bloccate.

    Esattamente per 15 minuti cercò sistematicamente una via d'uscita. Negativo. Nessuna soluzione.

    Si sedette in un angolo e aspettò.

    8 giorni.

    Quando accese lo schermo, la trovò in camera, seduta sul letto. Aveva le dita maciullate. Si era mangiata le unghie ed anche parte di ciò che c'era intorno. Il bicchiere sul comodino era vuoto.

    Il topo allungò una zampa sul tasto "WATER". Dal rubinetto uscì dell'acqua. Silvia sentì lo scroscio e si alzò, ma le gambe deboli inciamparono nel tappeto.

    Il topo rise sfoderando completamente i suoi lunghi incisivi.

    Cominciava ad essere davvero divertente…

    gudbaj

    RispondiElimina
  3. sono commossa. però c'è un errore, trovalo

    RispondiElimina
  4. sai che modificando i topi geneticamente diventano uguali ai conigli

    hanno anche lo stesso sapore

    gudbaj

    RispondiElimina