martedì 27 dicembre 2011

(tranne la roba su dio)

Jonathan Coe maestro di vita

la vita la affronto come uno che, fondamentalmente, non ci ha capito niente.

venerdì 23 dicembre 2011

sembri uno zombie nel video di thriller

io ho questo problema con il talento, che non riesco a relazionarmici. nella fattispecie talento musicale, dopo un concerto non riesco ad avvicinarmi al cantante/musicista e a dirgli quanto mi è piaciuto, quanto è stato bravo e bello, quanto è volato il tempo standolo ad ascoltare. mi sento idiota e inadeguata. mi sento un giudice di amici di maria che ammette di essersi emozionato. puah.

lunedì 19 dicembre 2011

giovedì 15 dicembre 2011

it's no problem of mine but it's a problem i find

capisco cosa hanno pranzato le coinqui semplicemente guardando i fornelli.
io direi di porre fine a questo strazio di convivenza, nau.

mercoledì 14 dicembre 2011

martedì 13 dicembre 2011

un-follow

io sta cosa dei followers me la immagino come una luunga fila indiana di persone che ti seguono letteralmente ovunque tu vada. al collo hanno il cartello "follower" e fungono da aiutanti, incoraggiatori o semplici guardoni. quando fai la spesa c'hai i followers che ti suggeriscono quali tasti premere quando la cassa veloce si impalla (articolo inatteso nell'area sacchetto), mentre fai la fila alla posta loro ti intrattengono e ti distraggono, quando sei in vacanza sono seduti sotto l'ombrellone accanto e ti controllano la cellulite. io a volte per strada mi guardo le spalle perché ho paura che i followers mi followino.

lunedì 12 dicembre 2011

at the final moment i cried (i always cry at endings)

finalmente l'orologio segnò le sette, la luce del mattino filtrò dalla finestra proiettando sul pavimento un rettangolo leggermente deformato. yumiyoshi dormiva ancora profondamente. le spostai piano i capelli e le diedi un bacio sull'orecchio. prima di svegliarla, pensai tre o quattro minuti a cosa dirle. c'erano tante cose che avrei voluto comunicarle, e tanti modi di esprimerle. ci sarei riuscito? il mio messaggio sarebbe riuscito a far vibrare le corse giuste dell'aria e a raggiungerla? provai diverse frasi tra me e me. poi tra quelle scelsi la più semplice. "yumiyoshi" sussurrai. "è mattina".

sabato 10 dicembre 2011

come da tag

l'anno scorso mi era toccato andare al pranzo di natale del dipartimento, pieno di falsissimi "ah che buono il suo tacchino, professore", quest'anno invece mi si prospetta la cena di natale del lavoro in un esclusivo e snobissimo sporting club.
ora impacchetto una bella scusa per defilarmi e gliela piazzo sotto l'albero.

venerdì 9 dicembre 2011

quella sera era uscito con un'altra

anche se ci siamo conosciuti sei anni dopo, io a volte, a mylo, gli faccio pesare che non è venuto al mio compleanno di diciott'anni.

giovedì 8 dicembre 2011

unplugged in cameretta

Sleepy eye, I never could explain why I loved your sleepy eye
And you have got no style
But perhaps that's why
I like you the best

mercoledì 7 dicembre 2011

almeno non dirlo in giro

sei quello che mangi. sei i libri che leggi. sei le battaglie che combatti. sei le app che scarichi.
oggi ho scaricato DAILY BUTT WORKOUT.
un po' mi vergonnio.

martedì 6 dicembre 2011

lunedì 5 dicembre 2011

time to collapse

lavorato sabato e domenica. che poi dici, vabbè lavori di domenica ma chi vuoi che venga, sono tutti in giro a fare i regali. eh, magari.

THANK GOD IT'S MONDAY

sabato 3 dicembre 2011

panic in the streets of parioli aka persona non automunita

metro e autobus, poi autobus, pezzappiedi, autobus, e metro, poi metro e autobus e infine autobus e metro.
voglio un motorinetto.

venerdì 2 dicembre 2011

vita da rincoglionita

nella cassetta della posta trovo l'avviso di giacenza di una raccomandata e alla prima occhiata leggo "avviso di garanzia"

giovedì 1 dicembre 2011

psicologia ti ho sempre schifata

ma chi me lo doveva dire a me che a un certo punto diventavo esperta degli archetipi junghiani?
io, proprio io, che se in mezzo a un discorso non c'è un grafico, non capisco di che stiamo parlando. vicende strane. fatto sta che la prossima volta che qualcuno vi rinfaccia di essere egoista e umorale e di pensare solo ai vostri bisogni, voi direte solennemente: non hai capito niente, io sono il viandante, sono estremamente rispettoso della mia emotività e, essendo continuamente in contatto col mio mondo interiore, non posso fare altro che assecondarlo.