(tranne la roba su dio)

Jonathan Coe maestro di vita

la vita la affronto come uno che, fondamentalmente, non ci ha capito niente.

sembri uno zombie nel video di thriller

io ho questo problema con il talento, che non riesco a relazionarmici. nella fattispecie talento musicale, dopo un concerto non riesco ad avvicinarmi al cantante/musicista e a dirgli quanto mi è piaciuto, quanto è stato bravo e bello, quanto è volato il tempo standolo ad ascoltare. mi sento idiota e inadeguata. mi sento un giudice di amici di maria che ammette di essersi emozionato. puah.

cose che

cose che si accendono: fuochi, polemiche, sigarette, mutui

it's no problem of mine but it's a problem i find

capisco cosa hanno pranzato le coinqui semplicemente guardando i fornelli.
io direi di porre fine a questo strazio di convivenza, nau.

genufobia

oggi vi rendo partecipi di una mia turba mentale:

guarirò mai?

un-follow

io sta cosa dei followers me la immagino come una luunga fila indiana di persone che ti seguono letteralmente ovunque tu vada. al collo hanno il cartello "follower" e fungono da aiutanti, incoraggiatori o semplici guardoni. quando fai la spesa c'hai i followers che ti suggeriscono quali tasti premere quando la cassa veloce si impalla (articolo inatteso nell'area sacchetto), mentre fai la fila alla posta loro ti intrattengono e ti distraggono, quando sei in vacanza sono seduti sotto l'ombrellone accanto e ti controllano la cellulite. io a volte per strada mi guardo le spalle perché ho paura che i followers mi followino.

at the final moment i cried (i always cry at endings)

finalmente l'orologio segnò le sette, la luce del mattino filtrò dalla finestra proiettando sul pavimento un rettangolo leggermente deformato. yumiyoshi dormiva ancora profondamente. le spostai piano i capelli e le diedi un bacio sull'orecchio. prima di svegliarla, pensai tre o quattro minuti a cosa dirle. c'erano tante cose che avrei voluto comunicarle, e tanti modi di esprimerle. ci sarei riuscito? il mio messaggio sarebbe riuscito a far vibrare le corse giuste dell'aria e a raggiungerla? provai diverse frasi tra me e me. poi tra quelle scelsi la più semplice. "yumiyoshi" sussurrai. "è mattina".

come da tag

l'anno scorso mi era toccato andare al pranzo di natale del dipartimento, pieno di falsissimi "ah che buono il suo tacchino, professore", quest'anno invece mi si prospetta la cena di natale del lavoro in un esclusivo e snobissimo sporting club.
ora impacchetto una bella scusa per defilarmi e gliela piazzo sotto l'albero.

quella sera era uscito con un'altra

anche se ci siamo conosciuti sei anni dopo, io a volte, a mylo, gli faccio pesare che non è venuto al mio compleanno di diciott'anni.

unplugged in cameretta

Sleepy eye, I never could explain why I loved your sleepy eye
And you have got no style
But perhaps that's why
I like you the best

almeno non dirlo in giro

sei quello che mangi. sei i libri che leggi. sei le battaglie che combatti. sei le app che scarichi.
oggi ho scaricato DAILY BUTT WORKOUT.
un po' mi vergonnio.

cose che

cose che si strappano: foto, muscoli, regole, pagine, sì.

time to collapse

lavorato sabato e domenica. che poi dici, vabbè lavori di domenica ma chi vuoi che venga, sono tutti in giro a fare i regali. eh, magari.

THANK GOD IT'S MONDAY

panic in the streets of parioli aka persona non automunita

metro e autobus, poi autobus, pezzappiedi, autobus, e metro, poi metro e autobus e infine autobus e metro.
voglio un motorinetto.

vita da rincoglionita

nella cassetta della posta trovo l'avviso di giacenza di una raccomandata e alla prima occhiata leggo "avviso di garanzia"

psicologia ti ho sempre schifata

ma chi me lo doveva dire a me che a un certo punto diventavo esperta degli archetipi junghiani?
io, proprio io, che se in mezzo a un discorso non c'è un grafico, non capisco di che stiamo parlando. vicende strane. fatto sta che la prossima volta che qualcuno vi rinfaccia di essere egoista e umorale e di pensare solo ai vostri bisogni, voi direte solennemente: non hai capito niente, io sono il viandante, sono estremamente rispettoso della mia emotività e, essendo continuamente in contatto col mio mondo interiore, non posso fare altro che assecondarlo.

Regole per un cervello difettoso:

-          aspettare che l’acqua bolla

-          buttare la pasta

-          giocherellare col cellulare

-          apparecchiare

-          assaggiare - è cruda

-          non riuscire in nessun modo a far passare il tempo

-          lanciare un’occhiata al lavandino

-          lavare i piatti

-          far scuocere la pasta

-          ricominciare

noi diciamo sempre: "vuoi salire a prendere un caffè?" come se fosse meno spaventoso riconoscere di essere dipendenti dalle bevande blandamente stimolanti piuttosto che ammettere di essere del tutto dipendenti dalla compagnia di altre persone. buffa, 'sta cosa.

http://teenageanddesperate.blogspot.com/

sempre io, sempre come da titolo.

allora io avrei fatto questo test affidabile e usato dai professionisti per calcolare la resistenza allo stress e mi è venuto 29 su 45. fascia medio-alta, non male, dice il dottore. devo solo lavorare su qualche punto e impegnarmi un po' di più. quello che non mi hanno calcolato è il livello di amelagentemirompeilcazzo.

il momento in cui ho gioito di più non è stato quando ho ricevuto la mail di conferma dell'acquisto.
il momento in cui ho gioito di più è stato quando, ore dopo, al buio, lo shuffle mi ha mandato nude.

You paint yourself white and fill up with noise
But there'll be something missing

vita da rincoglionita (prec 1, 2, 3, 4)
non solo ho lanciato le banane nel carrello di una tipa scambiandolo per il mio, ma me lo sono beatamente portato a spasso per la sma costringendo la poveretta a inseguirmi fino al reparto uova e tortellini...

novembre mio facevi freddo
la fronte frigo e il polso a zero

e se splinder chiude e io perdo tutto? piango molto

perché quando mi metto a studiare mi si annebbia il cervello e non c'è posto per nient'altro e abbandono il bloggo? è brutto. vabbè, ho ricominciato a leggere cose di cervelli e sono COSI' felice *__*

l'incomunicabilità cliente-parrucchiere - episodio 73

bar, partita daaa roma.
io registro le reazioni sobrie dei presenti ad ogni singolo passaggio, azione, tiro, corsetta, caduta di ogni singolo giocatore. esempi:
- che cazzo fai
- ccoddio
- quanto me stai sul cazzo
- cojone
- arzate buffone
- questi giocano a pallammerda
- zitto te che fino all'altroieri stavi ar grande fratello
- dove cazzo sta bojan
- quello pare ivan drago
- c'avemo l'attaccanti rockabilly

MA LOL

perché, perché volere tutto e subito, perché essere impazienti, perché scalpitare, sudare, affannarsi, agitarsi al primo ritardo, perché preoccuparsi del tempo che passa?
per un solo motivo: non ho fiducia nell'attesa.

ho deciso, con quei soldi vado a vedere 35 volte l'amore che resta.
andate pure voi, almeno una volta, diamine!

ora, mettiamo che io abbia 250 euro a disposizione. prendo:
- 1 smartphone
- 16 dischi di dente
- 12 pantaloni h&m
- metà montgomery rosso quello bello che ho visto in vetrina
- 41 sake avokado
- 2500 goleador liquirizia
- 55 margherite da asporto
- 19 maglie zara
- 500 cialde caffè
- 20 ukuleli che poi non suono
- 250 biglietti dell'autobus
- 1.95 borse come quella del regalo a chia
- 6 step per fare ginnastica (in offerta però)
- 83 minnen ratta ikea
- 2/3 di iscrizione all'albo

Le persone che nutrono una specie di livore contro tutto il resto del mondo sono sempre pericolose. Perché sembra che siano convinte che la vita, a loro, debba qualche cosa.

se anche tu leggendo questa frase ti sei sentito un tantino in difetto, o ti è sembrato che qualcuno puntasse il dito proprio contro di te, chiama il 48484 e fatti spiegare la vita!

il contrario di vuoto è pieno.

gli occhi pieni
le mani piene
la pancia piena
il cuore pieno
.

forse dovrei fare qualcosa per la mia misantropia, per l'insofferenza, per la repulsione immediata e istintiva, per l'odio violento, generalizzato e ottuso che provo per certe fette di società.
tipo prendere dei farmaci.

ho queste due amiche che continuano a farsi a vicenda le feste a "sorpresa" per il compleanno da almeno tre anni. e mi coinvolgono in queste spontanee e originali iniziative... la vera sorpresa sarebbe non fare alcuna festa #vomit

mentre io canto "disoccupescion, life is your creation" sulle note di barbie girl, sento dall'altra stanza "io lo direi con meno entusiasmo però". e vabbè allora, demolitemi pure al primo giorno di libertà.

- e quando sono pronti i risultati?
- martedì prossimo.
- quindi domani!

#clientigiovani #mondiparalleli

tre giorni di lavoro left. il bello:

- senti, martedì prossimo ho una visita medica, che orario vuoi fa...
- non ci sono.

- il 17 c'è il corso di formazione all'istituto di...
- non ci sono.

- settimana prossima arriva l'ispezione del controllo di qual...
- non ci sono.

Oh, then suddenly you know
You’re never going home.
Not Ulysses, baby.

senti scusa, ehm, lo posso chiedere solo a te... oddio... non è che da una di queste analisi si capisce se mi faccio le canne?

una cosa bella bella che una volta disse un mio amico (ciao giubbi!) è che ogni tanto bisogna fare cose stupide per ricordarsi di avere un cuore. ecco io ora costruirò una casetta di cartone e la colorerò a tempera.

dimenticavo, un consiglio: guardate submarine.

- this is the moment where you leave him and come with me
- is it?
- yeah, are you coming?
- no

e anche per oggi la consueta dose di odio per la gente l'abbiamo provata.
in autobus, alle 8.03, una cretina al telefono con la madre le dettava la LISTA DELLA SPESA (circa trecento voci in elenco). non contenta, due minuti dopo aver riattaccato la richiamava per dirle "sì però nelle polpette non ce lo mettere l'aglio, sennò non le digerisco e mi rivengono su". ma io ti uccido.

dopo anni e anni di nokia poveretti con la tastiera di gomma dico basta, dico voglio lo smarfon.

a volte bisogna inventare parole nuove, è assolutamente necessario.
aggambiamoci

e poi un giorno ti ritrovi nella cassetta della posta un opuscolo dell'ISTITUTO INTERNAZIONALE DI RICERCA SUL VOLTO DI CRISTO. #fail

metà ambasciata giapponese è venuta a farsi le analisi in lab e per tutta la mattina ho letto i loro nomi assurdi sulle provette. ora vivo in un libro di murakami.

oh che figata quando quello mi disse hey girl have you seen that film with those kids in new york in the eighties, oh you have, well can i watch it with you anyway?
ah no era una canzone -.-''

e per la rubrica "i film secondo me" ecco le battute salienti (le uniche trattenute dalla mia memoria) degli ultimi due film visti al cinema:
this is england - "ti va di succhiarmi le tette?"
carnage - "noi ci interessiamo di tutto, ma in modo disordinato"

voglio dire, già dopo un lungo lavoro interiore su me stessa mi sono dovuta rassegnare a non essere laura marling, né alexa chung, né madame primavesi, né juno, né intelligente. e ok, ci sto, sono tranquilla. poi arriva un'acidona e ti dice "ma lei non è mica un medico" e manda tutto all'aria. ora devo ricominciare da capo. un'analista, presto!

nothing so ridicously teenage and desperate
nothing so ridicously teenage
nohing so ridicolous despeate teenage
nothing so ridicolous desperate teenage
nothing so ridicolous esperate an teenae
nothing so ridicolous teenae desperate and
nothing so ridicolous teenage desperate
nothing so riicolous desperate and
nothing so ridiculously desperate
nothing so ridiculously desperate and teenage
nothin so ridicously teenage and desperate
nothing so ridicolouse desperate

♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥

"il motivo principale per cui la gente se ne va dai paesini di provincia" diceva sempre rant, "è perché così poi può sognare di tornarci. e il motivo per cui ci resta è per sognare di andarsene." con questo rant voleva dire che nessuno è mai felice, da nessuna parte.

ora, ok che la mia acconciatura era favolosa e tutti mi hanno fatto i complimenti e ti ringrazio, ma pettinare i capelli il giorno dopo è stata la mia peggior esperienza ever e la prossima volta esigo un'anestesia locale.

forever and ever amen

if i were an enzyme i would be dna helicase so i could unzip your genes.
#dilloamodotuo

ieri giorno negativo
oggi giorno positivo
meglio mettere i new order e ballare un po'.

conversazioni (im)possibili #2
- e tu invece, come ti descriveresti?
- diversamente empatica.

ma sarà normale avvicinarsi a un gatto e sussurrargli "zampucce belle"?

una cosa tipo i was raised up believing i was somehow unique. però è bello scoprire che non siamo così diversi, a volte.

"sei più bella di una risoluzione dell'onu, sei meglio di un trattato sui diritti umani"
#dilloamodotuo

stamattina, protetta dalla mia corazza di imperturbabilità messa a dura prova dalle incursioni di collega cacacazzo, riflettevo sul fatto che, in una città grande, due persone possono fare vite parallele senza incrociarsi mai e poi mai, possono vivere un'intera vita l'uno all'insaputa dell'altro.
tipo woody allen, no? sta a roma a girare il suo film da otto settimane e io non lo sapevo. e lui non lo sa di me. eppure respiriamo la stessa aria, come diamine è possibile?

ogni libro di palahniuk mi lascia in regalo qualcosa, un'espressione, una frase ricorrente, un modo di dire che usa spesso. rimangono scolpiti nella pietra del mio deserto panorama culturale-letterario. e poi io li uso riferiti ai fatti miei. tipo quando sono di fronte a una che lavora con me, una logorroica inutile pedante e prolissa, io ripeto nella mia testa come un mantra: "questi chiacchieradipendenti, questi silenziofobi".
e così io la neutralizzo col potere di chuck. puff, sparita. fottiti.

- di solito una si mette insieme a uno più vecchio per farsi mantenere. invece nel tuo caso?
- ...

I'm watching Naomi, full bloom
I hope that she will soon explode
Into one billion tastes and tunes
One billion angels come and hold her down
They could hold her down until she cries

ma che ne sapete voi della jacuzzi...
e delle cene al mio ristorante preferito...

proprio proprio a voler trovare il lato positivo di tutto, almeno non avendo nessun talento particolare non devo trovare il modo di conviverci.

cose che si forgiano: metalli, caratteri

della serie watch my steady lonesome gait and beware, i cani mi evitano lungo i marciapiedi.
i cani le sentono ste cose.

devo riuscire a usare meglio il tempo libero, che attualmente va dalle 8 alle 12 del mattino. ho abbandonato l'ukulele, ho abbandonato gli origami, ho abbandonato il giradischi, ho abbandonato ginnastica. forse è perché sto leggendo di nuovo palahniuk, e per devozione smetto di fare qualsiasi altra cosa.

il mio diario vero, quello di carta, è fermo al 28 luglio. ogni tanto mi prende il blocco. solo che se io non le scrivo, le cose continuano a frullarmi in testa, mi si mescolano tutte nei sogni, rimangono sfocate e indistinte. se io le scrivo stanno là, ferme, scritte in una bella calligrafia rotonda, a penna nera. e poi vado a rileggerle, un anno dopo, e dico vedi che brava che l'avevi scritto così ora te lo ricordi. e invece no.

ieri lacrime
oggi carbonara
domani mare

e quando a cena con le amiche, viene fuori che io, delle tre, sono quella più inserita nella società, la più normale, capisco che stanno attraversando un momento abbastanza difficile.

ho una lista di cose da fare lunga da far paura, che mi guarda da quel post it rosa, mi guarda e mi sorride di traverso. tanto io ho il disco nuovo di beirut, sono invincibile.

il picco della giornata è stato fare la pausa pranzo (13 min) col mio collega osvaldo parlando dell'irpef. #celafaccio

voi direte, basta coi giochini stupidi, invece io l'ho fatto, non è stupido, ti fa riflettere e ti fa sorridere anche se sei nella merda. se posso aggiungere, 11. giornate come ieri.

coinquiliname partito. casa in mio possesso. musica molto alta, cantare.

storie di frugamento nei cassetti della casa dei nonni e ritrovamento di preghiere, foto gialle, cartoline puzzolenti, autografi di bobby solo, appunti presi con scrittura tremolante variamente mescolati. anche storie di domande a tappeto su mylo,
è il primo ragazzo di silvia,
non lasciamocelo scappare

andare ai colloqui di lavoro con la maglietta del romapopfest, gli shorts e le scarpette.
"uhh sembri una pupetta"
femminili si nasce, eh.

meanwhile, somewhere else...




così

la giornata iniziata nel modo più stressante si conclude nel modo più dolce.
scaricate, e lasciatevi cullare.

no ma avreste dovuto esserci ieri nel parco delle meraviglie a sentire la musica bella, sette ore di musica bella, una dopo l'altra. e poi i bambini piccoli, le cose da mangiare, il cruciverba, l'erba, la shopper. e la musica. al ritorno in macchina abbiamo fatto la pagella e io ho promosso tutti.

per questa settimana abbiamo chiuso con la compassione, la consolazione paziente, i lucidi incoraggiamenti e gli svariati ideali umanitari. si nasce e si crepa e nel mezzo ci si ammazza di fatica per perdere tempo facendo finta di guadagnarlo, e questo è tutto quello che ho voglia di dire sugli uomini. lunedì prossimo li troverò fantastici con tutti i loro minimi indugi e la loro traiettoria millenaria, ma per oggi è impensabile. per oggi, solo cinismo, caos, futilità e piaceri immediati.

madonna la tristezza oggi. saranno le nuvole.
la frase che odio di più: "tanto è tutto già scritto".

cose che si sgranano: occhi, rosari, piselli, foto

in questi giorni solo pranzi e cene sul divano, risvegli movimentati, rifiuto per il mondo là fuori e incapacità di spalmare uniformemente la crema solare.

dicono di me: ma sei un mostro! lasci a metà le serie tv!
forse stavolta non succederà, dato che sono innamorata della protagonista.
penso che liz sarebbe molto d'accordo con il titolo di questo blog.

- ma ti capita di sentire gli altri del liceo?
- veramente no, se ho un fine settimana libero vado a ***, il paese di ###. non so se ti ho parlato di lei, stiamo insieme da un po' e ha una bellissima bambina di cinque anni.
- occristo.

puntate precedenti

ora il motivo numero sei:
- intimo rigorosamente scoordinato

comunque ho già trovato la canzone per il matrimonio e per il funerale. sono mbellissime.
#malattiementali

abilitation makes you look pretty ugly.

facile, è troppo facile sorridere d'estate...

è come quando ripeti un numero di telefono venti volte in mente e quando stai per digitarlo ti dimentichi le cifre. secondo me la gente una volta entrata nella cabinetta ha iniziato a sudare freddo. vota sì per dire no, vota no per dire forse, vota bah per dire in un certo senso la penso come voi.

cose che si impugnano: sentenze, spade, testamenti

- vieni qua, guardiamo i siti delle vacanze, dobbiamo scegliere dove andare al mare.
- sì ma dammi il tempo di mettere il costume!

ora solo perché voi lo sapete raccontare meglio non crederete mica di avere delle vite più divertenti e interessanti della mia.

conversazioni (im)possibili
- e così, questo è il mio ultimo giorno...
- farò rifare il contratto per quando tornerai
sipario.

le notti inutili e le madri che parlano con i ventilatori negli inceneritori le schede elettorali e i tuoi capelli che sono fili scoperti

pessimismo e fastidio
pessimismo e fastidio
è sempre colpa dello studio e dei conti alla rovescia
oh no

per punizione mi è venuta l'afta. cose che non puoi magiare quando hai l'afta: pomodori, fragole. cose che non puoi fare liberamente quando hai l'afta: lavarti i denti, fare le smorfiette. avere l'afta è invalidante. che fai esci stasera? non posso, ho l'afta. afta.

mi vanto tanto che secondo me i gesti valgono più delle parole e poi quando tiro fuori le gomme dalla borsa non le offro mai. cafona.

tornando a piedi in ufficio adamsberg rifletteva in maniera vaga. lui non rifletteva mai a fondo. non aveva mai capito cosa accadesse quando le persone si prendevano la testa tra le mani e dicevano: "su, riflettiamo". quel che si ordiva nel loro cervello, come facessero per organizzare idee precise, indurre, dedurre e concludere, era per lui un assoluto mistero. constatava che ciò produceva risultati innegabili, che dopo quelle operazioni le persone compivano scelte. ma quando lui stesso lo faceva, nella sua testa non succedeva niente. anzi, era proprio in quei momenti che lui conosceva il nulla. perciò tutte le sue idee, tutti i suoi propositi e tutte le sue decisioni, non sapeva mai da dove venissero.

niente è meglio di facebook per perdere tempo e rimandare le cose importanti.
la mia ultima creazione sta qua.

dopo un'intera giornata passata con mylo dentro casa, e dopo due magliette prese su internet, il mondo mi sembra decisamente migliore. reclusione is the only way.

it breaks my heart to say that when i was in pain
i wanted you to feel the same

articolo 6 del codice deontologico:
il biologo, tanto nei rapporti pubblici che in quelli privati, si astiene dall'esaltare e dall'enfatizzare la propria competenza o i risultati ottenuti.

infatti, non sono mica un medico.

- prima ero al bar, mentre mangiavo guardavo i giovani.
- pure io li guardo, sono strani, e fanno quelle cose strane di parlare in continuazione al cellulare e di agitare la sigaretta in aria, boh.

vita da rincoglionita:
- ho detto mitocondrio al posto di microonde
- controllo le mie analisi del sangue usando i valori di riferimento dei barboncini
- mi alzo di scatto dalla sedia dimenticando di avere le cuffiette attaccate al pc
- mi mando le mail per ricordarmi le cose e quando le ricevo penso e chi sarà mai

io al liceo quando dovevo studiare filosofia ero a disagio perché tendevo a mettermi nei panni degli altri e a dare ragione a tutti, a turno.

ehm, se notate una certa differenza tra questo e tutti gli altri post, forse è perché vi sto scrivendo dall'altro dei miei nuovi tacchi 7. scusate eh.

e quelli che descrivono tutte le città in cui vanno con "è bella ma piena di contraddizioni"? #offwiththeirheads

passare metà vita sui mezzi pubblici significa collezionare sguardi di rimprovero dei vecchietti che reclamano il loro posto a sedere e una vasta gamma di esempi degenerati di french manicure esibiti da signore super-glam.

chissà se anche gli altri, tipo che ne so mio padre, quando hanno iniziato a fare il loro lavoro si sentivano un po' ignoranti e un po' incapaci, e si chiedevano "sto facendo una cazzata?" ad ogni tasto premuto. io c'ho paura delle azioni irreversibili, se io fossi un ingegnere o un fisico o un costruttore di cose, le farei tutte con la possibilità di tornare indietro per modificare.

forse è iniziato tutto dalla prima volta che non ho messo i puntini sulle i quando ho scritto il mio nome

yeeeee ma che bella invenzione l'esame di cacca-stato. non vedevo proprio l'ora di rispolverare i libri studiati cinque anni fa e di angosciarmi perché non ho tempo, né voglia! ma soprattutto, la cosa più lunga e articolata che ho prodotto dopo il tema della maturità sono stati i messaggi di 160 caratteri. commissione, ho un problema con le parole, potrei fare dei grafici?

urlando dal bagno in direzione della camera
- sì però non puoi parlare mentre ho il phon acceso cazzo non ti accorgi che non capisco niente?
- veramente ho tossito.
- ...

categorie di persone che invidio: quelli votati al sacrificio, quelli disposti a fare di più del dovuto, quelli che incassano in silenzio e vanno avanti.
io perlopiù piango.

incontro compagno del liceo che non vedevo da sei anni
- ehi ciaoo come stai ma sei sempre uguale!
- tu invece hai fatto le cose della droga nel frattempo vero?

uscire è molto pericoloso: ho rischiato di essere investita da due tipi in bicicletta e poi ho rischiato di comprare una gonna rossa con una fantasia di zebrine blu.

gente che sui socialnè si scanna a proposito di recensioni musicali, gente che in tv discute all'infinito, gente che a lavoro usa un mucchio di parole inutili. io vi guardo. YAWN.

and frankly, we're reasonably practical
and we know the benefits of always doing these things in flats

eh sì

è come quando le porte del treno si fermano proprio davanti a te. e sopra c'è scritto "guasta".

cose che si sospendono: provvedimenti, terapie, alunni, ostilità, giudizi, partite

oggi in lab si è presentata una signora così raffinata che voleva consegnare il suo campione biologico in un barattolino vuoto di un siero antirughe estee lauder. #vogliocambiarelavoro

- dai non sembra anche a te che io abbia la capacità di affrontare le cose nel modo adatto, dando loro il giusto peso?
- ehm.. mi sento un tantino sotto pressione in questo momento, posso rispondere tra un po', magari quando non ci sei?

date le ultime sfortune a  grappolo, dice madre se può accompagnarmi in un santuario per farmi benedire. quasi quasi...

ok adesso se c'è una giustizia facciamo che voi state fermi e chiusi in casa per tre settimane e io esco vado a lavoro mi diverto vado al mare mi compro le cose della primavera faccio l'aperitivo. vaffanculo.

poi dici i presentimenti, le visioni proiettive, gli incubi che diventano realtà.
io già sapevo tutto.

mi sembrano sempre cose adatte a un'altra donna, non a me. alla donna con la quale dovrebbe stare pietro: una donna sicura di sé, con il viso irregolare e le gambe magre. magari storte, ma magrissime. una donna indipendente dalle ginocchia acuminate, che viaggia per conto suo e sa godersi la vita, il contrario di me.

cose che si spiccano: mandati, multe, voli

cose che si scoccano: sguardi, frecce, baci

oggi sono triste
sob

lunedì, termometro, yogurt alla fragola, tachipirina, radio, foto del fine settimana, canetti di passaggio, letto a oltranza, minestra di stelline.
questa è vita, ragazzi.

si vedono le mie bellissime magliette? e il mio magnetino? evviva

da martedì va avanti questa storia. ho i sintomi della febbre, le dico, vieni febbre che ti curo. e lei no, non me la vuole dare questa soddisfazione di venirmi. allora vai via, non-febbre, vattene, che c'ho da fare, c'ho da uscire e andare a vedere alberelli pop.

ho paura di diventare una che sa fare perfettamente una cosa sola, e anche di diventare una che sa fare tante cose e male. ho paura di farmi andar bene un lavoro facile che non so se mi piace e ho paura di stare male per un lavoro difficile che non so se mi piace. voglio mori'. voglio rinascere pesce rosso e spensierato.

domenica di pioggia, noia e raffreddore (ma va?!)

perché il temporale
l'ho sempre percepito
come un mare che voleva volare
e non ci è riuscito

in realtà ve lo volevo dire da ieri, ma splinmerd stava facendo i suoi comodi e quindi non ho potuto. in questi giorni c'è marte nel segno e dunque sono prodiga di regali. dopo il tempo, vi porgo in dono lo splendido ep di alex turner, che sono sei canzuncelle che proprio guarda è una cosa che io boh mai più senza.

ciao lettori, volevo dedicare a voi tutti i minuti persi oggi alla fermata della metro e dell'autobus.
fatene ciò che volete!

madonna la cazziata che ho preso oggi... avrò gli incubi per giorni.
e ci dimentichiamo tutto, prima o poi.

una collega è in rotta col marito, un'altra è in crisi per il figlio piccolo, un'altra ancora è angosciata dal suo non-contratto. io mi sento in colpa che la mia preoccupazione più grande è dover scegliere quali gruppi sentire al romapopfest. #essereggiovani

e dunque, un passante ieri sera mi ha accordato luku lelio ("ma stai facendo un arpeggio in do maggiore?" "e come fai a saperlo?"), ma oggi già suona brutto, quindi l'ho abbandonato again e mi sono trovata un nuovo passatempo. faccio gli origami di pesci rossi. #volevoessereunapersonameglio

sono seduta sul bus, per miracolo. sale una bambina insieme alla madre. le dico, vuoi sederti, si siede. una bimba stupenda, occhi chiari, naso minuscolo, lineamenti dolci. la guardo incantata, mi sorride: ha i denti marroni e rovinati. manco dei bambini mi posso più fidare. eccheccazzo.

sono solo campioni biologici sono solo campioni biologici sono solo campioni biologici sono solo campioni biologici sono solo campioni biologici sono solo campioni biologici sono solo campioni biologici sono solo campioni biologici sono solo campioni biologici sono solo campioni biologici sono solo campioni biologici sono solo campioni biologici sono solo campioni biologici sono solo campioni biologici sono solo campioni biologici sono solo campioni biologici

ma fino a che punto ha senso dire "è un periodo di transizione"? boh. è solo un modo per rassicurarsi e convincersi che le cose non rimarranno così come sono per troppo a lungo.

do you know how a boat sinks?
do you know how to inform all the passengers they're goin to hell?

quando uno prova tenerezza nel vedere le ragazze delle superiori con l'eye-liner pesante e la cartellina di disegno e i ragazzi con lo zaino sproporzionato e vocabolari di latino in mano, vuol dire che è vecchio, mi confermate?

e come l'anno scorso, arriva il momento di gioire per la fine di febbraio. anche se stavolta è stato abbastanza clemente e neanche troppo noioso.

le cose che dico più spesso:
c'ho fame - vivo in un campo nomadi - c'ho i capelli in crisi - attento alla mano
ah anche:
i navigli esondano dai tuoi occhi

non saremo un paese davvero libero finché non avremo abolito
il riscaldamento condominiale centralizzato

in questi giorni:
- mi sono riconciliata con i carboidrati;
- devo guarire da un'ustione di secondo grado, scomoda più che dolorosa;
- sono più che mai in conflitto con le coinqs, un conflitto latente che ribolle silenzioso;
- ricevo complimenti a lavoro, dove mi chiamano piccole';
- mangio quintali di dolci e vado in palestra però:
- c'ho le colleghe che litigano;
- andiamo qui in vacanza?

quando a testa in giù ti ho detto che ti amavo
hai capito tutto al contrario
abbiamo fatto l'amore sui romanzi incompiuti
stropicciando pagine incredibili

scaricate

una cosa che mi mette una certa ansia è sapere che nelle pareti e sotto il pavimento e nel soffitto ci sono i tubi intrecciati.

cose che si dichiarano: guerra, indipendenza, amore

uno passa due anni ad affettare cervelli e poi si dimentica come si centrifuga una provetta di sangue. mi ero dimenticata anche che esistono le sei e mezza di mattina.
ma si sa, being a grown up sure is complicated.

cioè voglio dire, qualcuno è arrivato qui cercando "merdimonio", cosa desiderare di più?

cecilia oggi sul presto ti va
di dar fuoco alla scuola
a cavallo del mio mostro di armadio
scatteremo polaroid pop
a tutti gli studenti morti nel falò

e siamo brilli di freddo tedesco
e il nostro amore è un serpente grasso
e brindiamo ai vostri rayban clubmaster
al brutto tempo
e alla birra di castagne

in coro

dai che se tutto va bene tra sei sette settimane riusciranno a ricordarsi anche come mi chiamo.
noi del turno di mattina ci riconosciamo dal fard messo un po' alla cazzo di cane.

madonna che palle la natura umana. e quando sei straimpegnato e non hai tempo manco di respirare brami la nullafacenza, e quando sei sfaccendato c'hai il senso di colpa, se devi alzarti presto per fare cose eh no così no, e se ozi sembra che stai buttando il tuo tempo. UFFA.

comunque era tutta la vita che volevo fare la stagista. yay!
(credo che da domani avrò tante cose da scrivere)

poi dormiamo nel letto grande senza mettere la sveglia anche se è lunedì.
poi lui mette gli smiths e io lascio la porta del bagno aperta così li sento mentre mi lavo.
poi prendiamo la cena e ci sediamo per terra a mangiare sul tavolino piccolo.
poi facciamo i giochi scemi con le parole e ci viene da ridere.

biscotto?

è come salire su un palco e parlare a un microfono spento, con il pubblico girato di spalle.
e se mi comprassi una stazione per avere sempre un punto di partenza?

a me questa cosa che mentre scrivo-faccio-vedo-leggo-dormo-passeggio da altre parti stanno succedendo cose totalmente a mia insaputa mi sconvolge.

cose che si nutrono: persone, animali, sospetti, sentimenti e risentimenti

cose che si estraggono: denti, numeriallotto, carbone, conti, radici quadrate, vincitori, petrolio, file zippati, oli essenziali

è un periodo che le parole per me le trovano gli altri.

ditemi se è o non è una meraviglia

è come quando vuoi disegnare qualcosa ma le dita vanno per conto loro.

ogni mattina, da cinque giorni, mi sveglio con un malanno diverso.
oggi per esempio non ho la voce. tanto non avrei comunque molto da dire.
poche idee, e confuse.

oggi è il primo lunedì
del mondo

ora non resta che pulire tutto, dal tavolo pieno di piatti e bicchieri di plastica e bottiglie vuote, al desktop invaso da file salvati in mille versioni diverse, alla scrivania coperta di articoli studiati fino all'ultimo momento.
ciao università, sei per le persone giovani. ciao.

il mio ultimo fine settimana da studentessa, non so se mi spiego. e ho già dimenticato pezzi interi della tesi scritti in momenti di totale estraniamento in cui la mia anima era trasmigrata beata nel corpo di uno scimmiotto di peluche e le mie dita continuavano a battere sui tasti.
tic tic tic.

voglio i vinili degli strokes. uff.

lavarsi i capelli e andare al fanfulla non sono due cose da farsi nella stessa giornata, e in quest'ordine. comunque quando sono in piedi circondata dalla gente ogni tanto mi piace guardare dagli occhiali degli altri.

in questi giorni gli ettari di campo (mi sopravvaluto) del mio cervello sono occupati da sciocche e patetiche questioni pre-laurea. non ci sto capendo niente, mi sono pure messa ad ascoltare musica italiana. puah.

Giurami che resteremo
giovani e felici
e sempre in bilico
su queste superfici
senza scivolare giù
giù dove non si tocca,
giù oltre le acque sicure
giù nelle nostre paure

rimandare tutto a dopo la laurea.

you're all rock stars now
in the network town
there's no place to go
to be on your own
making friends and foes
watch the network grow

ma a voi vi capita che state facendo una cosa con le mani e sapete benissimo che con uno strumento ci mettereste tre secondi e lo pensate mentre state lì a ostinarvi con le dita e nonostante tutto non lo prendete l'oggetto? io vorrei poter fare a meno delle forbici, spesso, non so perché.

volevo fare un comunicato. le storie facili esistono, le relazioni non complicate sono possibili. e non per questo sono superficiali o piatte o prevedibili o meno intense degli amori spaccacuore di cui ogni tanto vengo informata. se poi vi piace farvi del male, ah beh.

sono tornata. il problema è la dissociazione casadilà-casadiqua. finchè sto coi miei vivo in un'altra dimensione, in cui si condivide tutto e tutti sono importanti allo stesso modo. appena torno qua riprendo la mia vita solita in cui io sono l'elemento centrale, esisto praticamente solo io e le mie cose. poi come cazzo parlo, boh. ciao.

della serie oh what a skill to have. mia sorella: l'unica persona in grado di stuzzicare il mio istinto manesco. ci amiamo, in fondo.