giovedì 4 ottobre 2012

dopo il mio orecchio ultrasensibile, il mio occhio acuto ieri ha catturato un'altra scena che ora tenterò di riportarvi carica di tutto il suo metaforico significato.
fermata dell'autobus, ragazzo con cane bianco pelosissimo in braccio. con l'altra mano regge e usa un telefono grosso, ma proprio grosso, di quelli a metà tra uno smarfon e un tablet. boh.
passa una signora di mezza età, di quelle che si fanno rincoglionire dai cani, e accarezza il peloso. questo si agita, fa uno scattino, il padrone cerca di non farselo cadere dal braccio e in un secondo, che per me è durato un secolo, patapaf! il telefonone si spiaccica a terra sotto gli occhi agghiacciati della signora. bestemmione del ragazzo. sipario.

3 commenti:

  1. E questo è il motivo per il quale non avrò mai uno smartphone e un cane. Non contemporaneamente, almeno.

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  2. Allora,
    lui tiene il cane al seguito per far sì le ragazze gli si avvicinino con la scusa del " ma che bel cucciolonne baubau ciccioccio" e altre cose da donne che si avvicinano ai cani.
    Lo smartphono è nell'altra mano bene in vista per far sì che la suddetta ragazza pensi " oh anvedi ma questo qua c'ha pure lo smartphono blackberrico, questo qua c'ha pure i sordi ci ha".

    Il fatto che un giorno gli si avvicini, grazie al cane, la signora di mezza età e a causa di questa venga distrutto il super telefono beh fa parte del rischio dì impresa.

    E' il capitalismo sentimentale.

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  3. ma che uomo è, un uomo che tiene il cane in braccio? E la sera come lo porta in giro, nella borsa di louis vuitton? Se lo merita lo smartphone distrutto, altro che Alberto Sordi (cit.)

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